Note a lato di Fuori target
Come nascono i bambini mamma? Dunque, le api...Tornano a essere celebrati il miele e i cespugli, come faceva Marcella, che guardava il partner come l'ape madre guarda il miele, o come il colore dei nostri corpi addormentati sotto il sole del Giardino dei Semplici, Sanremo 1977.
Mietta-Ape Maia ha una simpatica relazione con il Fuco Flip, e decide di celebrarla in musica, invitandolo (standing ovation!!) a spingersi nel fogliame odoroso che si è mosso per lui (all together!!!) Ne esce una composizione che da un lato riesce a comunicarci tutta l'intensità del sentimento che Mietta e il partner provano, dall'altro è assolutamente priva di quel retrogusto di sofferenza che anima tutte le canzoni la cui telecamera si spinge ad osservare e a raccontare appunto il fare l'amore.
Non esiste altro tempo se non il presente in questa Mietta, non c'è il futuro, non importa del passato, non ci sono propositi ma solo esortazioni, non ci sono analisi ma solo constatazioni. Non importa perché sia così né cosa succederà, solo che ogni bacio finale sia in realtà il penultimo, e così all'infinito, in un paradosso che azzera ogni percezione del passato e di futuro. L'amore di Mietta e Panella è universale in quanto catalizza il tempo, l'infinito, racchiude in se la piccola morte dei teorici d'oriente, come le interpretazioni più materiali del cantico dei cantici e anche la poesia classica, Saffo e Catullo per citare i più commerciali.
Ma attenzione: non c'è metafisica in Mietta-Panella. La canzone di Sanremo descrive, si potrebbe dire che è lirica, non mistica, è presa d'atto di un forte scossone alle normali percezioni e ai normali equilibri della vita, con particolare attenzione alle parole. Non sappiamo se Mietta si rivolga al padre dei suoi figli, al fidanzatino adolescente, al camionista incrociato in autogrill o a una delle infinite vie di mezzo. Comunque sia, sono -per ora, la canzone è rigorosamente al presente - cose di invidiabile intensità.
Le parole sono importanti, diceva Moretti. Le parole sono il termometro dell'essere presa di Mietta. Sono presa, quindi sono persa. Sono persa, quindi potrei dire cose che razionalmente sono fregnacce. Tutta giocata sulla comunicazione. Dimmelo, mettere in pericolo tranquille parole, ti chiamo amore, sciogliere le nostre parole in questa canzone.
A Panella piace giocare con l'erotismo. A Carella fece cantare ho freddo al collo, in bocca a te è più bello, in una canzone dedicata a tal Barbara, diavola che scivola. Per Battisti compose due capisaldi di intensità quali Viola e Almeno l'inizio. Questa volta - tra parole, miele, nutrimento e comunicazione, tempo presente e modi imperativi coglie l'essenza ultima del momento che va a descrivere.
Guarda te, che una canzone di Mietta debba rasentare il sublime.
http://www.festivaldisanremo.com/2000/mie.htm