Donne di Mafia (2001)

Ultimo Aggiornamento: 02/06/2005 13:42
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02/06/2005 13:42
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Film tv drammatico per Raidue in 2 puntate con Lorenzo Crespi e Tosca D'Aquino. Mietta interpreta la moglie di un malavitoso: nella prima puntata vediamo Daniela in compagnia delle altre "donne di mafia" delle famiglie in vista tra cene, escursioni e pomeriggi di confidenze tra amiche. Un tragico episodio segna la fine della prima parte:il rapimento a scuola del figlio Nicolino. Nella seconda puntata Mietta ci trasmette forti emozioni e lacrime (per chi si lascia trascinare dalla storia)...In una scena di dolore Daniela riconosce dagli indumenti il posto dove Nicolino è stato barbaramente nascosto durante il rapimento e, probabilmente, anche brutalmente ucciso. Cosima (Mietta), sconvolta dal suo dramma e dalla sua impotenza non riesce nemmeno a partecipare al funerale e corteo in onore del figlio perduto. La sua esperienza servirà alla protagonista amica Tosca, che aprendo gli occhi confesserà i tremendi delitti commessi dal giovane marito (Lorenzo Crespi), riuscendo cambiando se stessa a cambiare anche l'uomo che fino a quel punto non aveva creduto o non aveva voluto credere capace di tanto...Tra gli interpreti la curiosa presenza di Barbara D'Urso, ma tra tante belle donne la star non può che essere sempre lei: Daniela, che sfoggia anche un dialetto siciliano da mafiosa "doc" e irraggiungibile per l'intensità e forza dell'interpretazione... Molti complimenti, però, anche a Tosca che mai come in questo film mette in risalto, oltre che alla sua femminilità, la sua bravura.

http://utenti.lycos.it/miettagitamek/

[Modificato da zon@ venerdi 02/06/2005 13.48]

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Donne di mafia
Adele de Gennaro

Esordio nella fiction per Giuseppe Ferrara, autore di film come "Cento giorni a Palermo" e "Il caso Moro". Nel tv movie in onda il 4 e 5 aprile su Raidue Tosca d'Aquino, Lorenzo Crespi, Barbara D'rso e Mietta.

Molti la ricordano ancora come l'irresistibile farmacista invaghita di Pieraccioni ne "Il ciclone", ma Tosca d'Aquino in questi anni ha cercato con tenacia di sganciarsi da quel personaggio che le aveva dato grande popolarità. Pronta a voltar pagina, eccola protagonista in un ruolo drammatico di "Donne di mafia" su Raidue alle 20,50 il 3 e 4 aprile, il film televisivo che segna l'esordio nella fiction tv per Giuseppe Ferrara, autore di film importanti come "Il sasso in bocca", "Cento giorni a Palermo" e "Il caso Moro".
Prodotto dalla Sphere di Filppo De Luigi e Catherine Grellet per Rai Fiction, il tv movie di Ferrara ha un cast ricchissimo che include oltre alla protagonista Lorenzo Crespi, Mietta, Barbara D'Urso, Guja Jelo, Adalberto Maria Merli, Ivo Garrani e Maria Rosaria Omaggio. Ancora un film di mafia, direte, l'ennesima 'piovra' questa volta, per così dire, tinta di rosa. E invece attenzione perchè, come sottolinea il regista, "Donne di mafia" è soprattutto la storia di un gruppo di donne estremamente coraggiose tra cui spicca Teresa, moglie di un mafioso risoluta a dire basta alla cultura dell'omertà e della violenza. Prima ancora di andare in onda, tra l'altro, il film di Ferrara ha già scatenato polemiche a causa delle dichiarazioni incaute di Lorenzo Crespi in occasione di un'anteprima. Il giovane attore, infatti, ha dichiarato su due piedi: "Ferrara è bravissimo ma in Sicilia donne così, come Teresa, non esistono. Io sono cresciuto lì , dove uno non si ribella se non ha motivi diretti". Affermazioni destinate a far discutere, anche se alla fine Crespi si è spiegato meglio dicendo che in realtà voleva dire l'esatto contrario. Detto ciò per dovere di cronaca, non va dimenticato che il film di Ferrara - sceneggiato dal regista e da Graziano Diana - è tratto dall'omonimo libro di Liliana Madeo, un collage di storie femminili vere in cui spicca il nuovo ruolo delle donne all'interno della cosche mafiose, ruolo ben compreso da Falcone e Borsellino. "La sceneggiatura - dichiara Graziano Diana - è un percorso reale, non è solo frutto della fantasia: in fondo anche le donne di Tangentopoli dicevano di non sapere nulla e poi le forze dell'ordine hanno trovato i soldi nascosti dentro i loro divani". A dare un'altra chiave di lettura è Giuseppe Ferrara, che afferma: "In genere il cinema sulla mafia è sempre stato maschilista. Io vengo dalla lezione di Zavattini, ho scelto di seguire le donne nei loro tormenti, nelle loro idee".
Al centro della vicenda è Teresa (Tosca d'Aquino), sposata con l'affascinanate Gateano Uncini (Lorenzo Crespi) da cui ha avuto due figli. Lui ricambia l'amore della moglie ed è attaccatissimo alla famiglia ma, allo stesso tempo, è legato a doppio filo anche a Cosa Nostra: l'uomo fa parte di una famiglia mafiosa che detiene il potere sulla zona. Quando Teresa si rende conto che le trame della criminalità organizzata diventano pericolose per la sua famiglia, reagisce con tutta la sua forza e coinvolge nella ribellione alle leggi della malavita un gruppo di donne, amiche e conoscenti. "Un personaggio bellissimo e straordinario - commenta Tosca d'Aquino -io sicuramente non avrei avuto lo stesso coraggio della protagonista che interpreto". Teresa, però, comprende che l'elemento della svolta è il marito, Gaetano, e fa leva sul suo amore sincero verso di lei e i loro figli per convincerlo ad abbandonare il mondo della mafia e a ricominciare insieme lontano da quegli orrori. La storia, raccontata attraverso l'uso ricorrente di flashback (necessari, secondo Ferrara, per spiegare le vicende molto intrecciate dei vari personaggi ), racconta in due puntate il lungo e tormentato cammino percorso dalla famiglia Uncini e delle donne innocenti o colpevoli che le ruotano intorno. Girato in due mesi l'estate scorsa fra Lecce, Palermo e Caracas, "Donne di mafia" vede anche il ritorno sul piccolo schermo di Barbara D'Urso, spogliatasi del camice della Dottoressa Giò, e di Mietta, cantante prestata con successo alla televisione e al cinema. La D'Urso interpreta qui il giudice Marotta, una donna alle prese con il rapimento di un bambino che cambierà la vita di Teresa, mentre Mietta è Cosima, la tipica donna fedele alle leggi mafiose. Quando le viene rapito il figlio, infatti, Cosima non accetta l'idea che gli aguzzini del bambino siano 'amici di famiglia', gente sulle cui ginocchia il piccolo aveva giocato qualche giorno prima. Da segnalare anche il ritorno in tv di Maria Rosaria Omaggio che, fra il film di Ferrara e la "Medea" recitata in teatro, ha infilato recentemente una collezione di ruoli drammatici. "Darei qualsiasi cosa - afferma l¹attrice - per interpretare adesso una commedia!".

31/05/2005 20:08
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Donne di mafia
fiction



Il coraggio di una donna contro Cosa Nostra

Esordio televisivo per Giuseppe Ferrara, già autore di film cinematografici importanti quali "Il sasso in bocca", "Cento giorni a Palermo" e "Il caso Moro", questa miniserie parla di donne e del loro coraggio. Ferrara offre il punto di vista femminile ad un argomento come quello della mafia, che solitamente si concentra sui protagonisti maschili. "Donne di mafia" è la storia di Teresa, moglie innamorata di Gateano Uncini, dal quale ha avuto due figli. Nonostante la donna sia legata da sincero amore al marito, non appena si rende conto dei pericoli che la connivenza mafiosa di Gaetano possono causare alla sua famiglia, si ribella ecerca di sensibilizzare molte altr madri e moglie a lei care.

31/05/2005 20:07
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DONNE DI MAFIA (2001, per Rai Due)

CAST
Tosca D'Aquino, Lorenzo Crespi, Mietta, Barbara D'Urso, Adalberto Maria Merli, Ivo Garrani, Maria Rosaria Omaggio, Guja Jelo, Francesco Benigno, Gaetano Amato, Loredana Marino, Ubaldo Lo Presti, Stefania Barca, Tony Palazzo, Maria Pia Calzone, Alessio Caruso, Danilo Collalto, Diletta D'Emilio, Luca Ranucci

Chi sono le donne di mafia? Ferrara racconta un universo femminile complesso, fatto di complicità, vittimismo e coraggio in questo film-tv in 2 puntate ispirato all'omonimo libro di Liliana Madeo, la giornalista che ha collaborato alla sceneggiatura con Graziano Diana e Ferrara stesso. E' la storia di un gruppo di donne appartenenti al 'clan' che aprono gli occhi e si ribellano. Uno sguardo orizzontale che, come ha scritto la giornalista Norma Rangeri de il manifesto, taglia il mondo maschile della criminalità organizzata illuminandolo dal basso, cioè dai rapporti familiari. Nella Grande Famiglia criminale si scopre la famiglia privata, privilegiando le dinamiche interne tipiche del gruppo chiuso. Le cene dei boss dove leggeri cambiamenti del galateo indicano fortune e disgrazie del picciotto; i pomeriggi con le feste per i bambini dove le donne di mafia rinsaldano i legami.

Teresa, la protagonista (interpretata da Tosca D'Aquino), moglie del mafioso don Gaetano, si ribella dicendo basta alla violenza e alla paura quando un bambino viene ucciso. La sua figura ricorda quella della moglie di Antonio Calderone, che contribuì al pentimento del marito, così come la venezuelana Alejandra (Stefania Barca) ricorda la moglie brasiliana di Tommaso Buscetta e il magistrato Giulia Marotta (Barbara D'Urso) nella realtà potrebbe essere il giudice di Palermo Maria Teresa Principato. Ritratti di donne sempre più consapevoli, che hanno rotto il silenzio andando contro la mentalità mafiosa e l'omertà, un destino scritto dagli uomini. "Il cinema sulla mafia, compreso il mio", ha detto Ferrara in un'intervista su La Repubblica, "è sempre stato maschilista. Il cambio di prospettiva, con questa storia al femminile che mette le donne in primo piano e gli uomini sullo sfondo, puo' dare maggior impatto all'impegno civile che mi ha sempre guidato. il film dimostra che la mafia non puo' avere sentimenti autentici, che brucia il sentimento perché è barbarie. Spero che le donne di mafia che lo vedranno abbiano un'incrinatura nelle loro convinzioni".

Per lo sceneggiatore Graziano Diana sono stati fondamentali i sopralluoghi in Sicilia: "Scrivendo ho cercato di restituire le mie sensazioni", ha sottolineato.

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