L'ispettore Giusti (1999)

Ultimo Aggiornamento: 02/06/2005 13:41
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02/06/2005 13:41
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Mietta è Caterina, poliziotta e ragazza madre, in "L'ispettore Giusti" fiction in 6 episodi in onda su canale 5. La serie è diretta da Sergio Martino. Gli altri protagonisti sono Enrico Montesano, Paola Saluzzi e Nicola Arigliano (il figlio di Caterina è interpretato dal vero figlio di Enrico Montesano, di 5 anni). Negli episodi possiamo ammirare Daniela in moltissimi travestimenti, metodo utilizzato dalla squadra di polizia per far fronte ai casi più svariati (in una puntata Caterina si fa corteggiare dal futuro arrestato, in un altra il suo ex fidanzato arriva a rapirle il figlio). Insomma c'è spazio per l'azione, ma anche per i sentimenti e Daniela se la cava benissimo in entrambe le situazioni, grintosa e versatile come sempre dimostrando di avere uno strepitoso talento. Possiamo ammirare una Mietta mamma affettuosa così come una seduttrice passionale e perfino una tiratrice scelta che mette in difficoltà per intuito e abilità (ma anche per simpatia) i suoi colleghi di squadra.

Tra gli episodi, una piccola parte anche per Alessia Mertz e la raffinata Corinne Clery.

[Modificato da zon@ venerdi 02/06/2005 13.46]

31/05/2005 19:49
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TV Il solido Montalbano di Raidue da Camilleri surclassa anche negli ascolti l'ispettore Giusti di Montesano su Canale5
Poliziotti tv, vincitore a sorpresa

Più di 6 milioni di spettatori per il commissario ispirato ai best seller dello scrittore siciliano
Non convince la comicità a tutti i costi del serial con l'attore romano, visto da quasi 4 milioni e mezzo di persone
Mirella Poggialini



Sete di giustizia, ansia di sicurezza, desiderio di una paternità astratta ma onnipresente, paura del mondo? Gli psicologi potrebbero divagare a lungo sul motivo che spinge i produttori - interpreti dei desideri dei telespettatori - a realizzare fiction Tv incentrate su marescialli, ispettori e commissari. Fenomeno non nuovo, mutuato dalla crescente fortuna di un genere che solo da poco si osa definire «letterario», il noir o il giallo, contaminato talvolta in giallo-rosa.
Resta il fatto che giovedì sera, su due reti concorrenti, Raidue e Canale 5, ben due poliziotti si sono confrontati contendendosi il favore del pubblico. Il commissario Montalbano, su Raidue, si è avvalso di una sceneggiatura eccezionale, il fortunato libro di Andrea Camilleri che sul personaggio ha già creato una serie. L'ispettore Giusti, diretto per Canale 5 da Sergio Martino, è invece una commedia costruita apposta per il piccolo schermo, facile e un po' becera, incentrata sull'attore Enrico Montesano che al suo Giusto Giusti non riesce a dare lo spessore del personaggio. Ha vinto la fiction di Raidue con 6 milioni 251.000 telespettatori con uno share del 24,45%, rispetto al 17,50 di share con 4 milioni 430.000 telespettatori del serial di Canale 5.
E la prima riflessione, avendo visto i due telefilm, è che non si sono fatti ombra l'un l'altro: vale a dire che il film di Raidue sarà stato scelto, probabilmente, da chi ha già incontrato l'autore Camilleri, e da chi ha apprezzato Luca Zingaretti nei suoi altri lavori, dal teatro al cinema (Vite strozzate) e alla stessa Tv (una delle ultime Piovra; a Natale lo vedremo nel ruolo di Pietro nel Gesù, nuovo capitolo della Bibbia tv). Più incline all'evasione facile, invece, chi ha scelto a priori Montesano, puntando sulla sua fama di comico: non considerando che il tempo ha segnato il suo viso tanto da farne ora un volto adatto alle parti drammatiche: e, quanto a umorismo, la sceneggiatura, piatta e facilona, si è mostrata assai povera.
Pasticcione e incongruente, Giusti si affanna in exploits atletici che non è in grado di reggere, corre a perdifiato dietro a malviventi imbambolati, si divide fra due donne che pare gli facciano la corte, smorfieggia a comando e non convince. Sornione e corrucciato, Montalbano/Zingaretti ostenta invece una sua fisicità massiccia e invadente, e domina lo schermo dal principio alla fine del film, ché di un film vero e proprio si tratta. E bravo Alberto Sironi che ha saputo creare atmosfere, movimentare scenari, valersi di un cast notevole, di una scenografia intelligente, e di una fotografia nitida e luminosa, particolarmente evocatrice d'ambiente. Ben recitato, pur se con qualche punta di eccesso a sottolineare i contrasti, il film su Montalbano rischia di creare un personaggio «fisso», anche se Camilleri non è Simenon: e se il vernacolo, spesso, diventa fastidiosa insistenza. L'accento siciliano è qualcosa di più di un accento, è una scelta di stile che sbocca a volte nel linguaggio, isolando i personaggi in un loro provincialismo accattivante ma rischioso. E lo stesso accade per Montesano e i suoi, nel cast di richiamo ma raccogliticcio che lo circonda: il romanesco appare sovente greve, accentua uno spaesamento che si nasconde dietro la caratterizzazione.
Resta il fatto che siamo al primo round del match. Montalbano apparirà ancora una sola volta, prima di trasformarsi in serial (il che potrebbe esser la sua fine): l'ispettore Giusti, invece, serial lo è già, e l'appuntamento con lui, per chi lo ha scelto, continuerà per altre cinque settimane, in una iterazione forse confortante.
ete di giustizia, ansia di sicurezza, desiderio di una paternità astratta ma onnipresente, paura del mondo? Gli psicologi potrebbero divagare a lungo sul motivo che spinge i produttori - interpreti dei desideri dei telespettatori - a realizzare fiction Tv incentrate su marescialli, ispettori e commissari. Fenomeno non nuovo, mutuato dalla crescente fortuna di un genere che solo da poco si osa definire «letterario», il noir o il giallo, contaminato talvolta in giallo-rosa.
Resta il fatto che giovedì sera, su due reti concorrenti, Raidue e Canale 5, ben due poliziotti si sono confrontati contendendosi il favore del pubblico. Il commissario Montalbano, su Raidue, si è avvalso di una sceneggiatura eccezionale, il fortunato libro di Andrea Camilleri che sul personaggio ha già creato una serie. L'ispettore Giusti, diretto per Canale 5 da Sergio Martino, è invece una commedia costruita apposta per il piccolo schermo, facile e un po' becera, incentrata sull'attore Enrico Montesano che al suo Giusto Giusti non riesce a dare lo spessore del personaggio. Ha vinto la fiction di Raidue con 6 milioni 251.000 telespettatori con uno share del 24,45%, rispetto al 17,50 di share con 4 milioni 430.000 telespettatori del serial di Canale 5.
E la prima riflessione, avendo visto i due telefilm, è che non si sono fatti ombra l'un l'altro: vale a dire che il film di Raidue sarà stato scelto, probabilmente, da chi ha già incontrato l'autore Camilleri, e da chi ha apprezzato Luca Zingaretti nei suoi altri lavori, dal teatro al cinema (Vite strozzate) e alla stessa Tv (una delle ultime Piovra; a Natale lo vedremo nel ruolo di Pietro nel Gesù, nuovo capitolo della Bibbia tv). Più incline all'evasione facile, invece, chi ha scelto a priori Montesano, puntando sulla sua fama di comico: non considerando che il tempo ha segnato il suo viso tanto da farne ora un volto adatto alle parti drammatiche: e, quanto a umorismo, la sceneggiatura, piatta e facilona, si è mostrata assai povera.
Pasticcione e incongruente, Giusti si affanna in exploits atletici che non è in grado di reggere, corre a perdifiato dietro a malviventi imbambolati, si divide fra due donne che pare gli facciano la corte, smorfieggia a comando e non convince. Sornione e corrucciato, Montalbano/Zingaretti ostenta invece una sua fisicità massiccia e invadente, e domina lo schermo dal principio alla fine del film, ché di un film vero e proprio si tratta. E bravo Alberto Sironi che ha saputo creare atmosfere, movimentare scenari, valersi di un cast notevole, di una scenografia intelligente, e di una fotografia nitida e luminosa, particolarmente evocatrice d'ambiente. Ben recitato, pur se con qualche punta di eccesso a sottolineare i contrasti, il film su Montalbano rischia di creare un personaggio «fisso», anche se Camilleri non è Simenon: e se il vernacolo, spesso, diventa fastidiosa insistenza. L'accento siciliano è qualcosa di più di un accento, è una scelta di stile che sbocca a volte nel linguaggio, isolando i personaggi in un loro provincialismo accattivante ma rischioso. E lo stesso accade per Montesano e i suoi, nel cast di richiamo ma raccogliticcio che lo circonda: il romanesco appare sovente greve, accentua uno spaesamento che si nasconde dietro la caratterizzazione.
Resta il fatto che siamo al primo round del match. Montalbano apparirà ancora una sola volta, prima di trasformarsi in serial (il che potrebbe esser la sua fine): l'ispettore Giusti, invece, serial lo è già, e l'appuntamento con lui, per chi lo ha scelto, continuerà per altre cinque settimane, in una iterazione forse confortante.
Mirella Poggialini

[Modificato da zon@ venerdi 31/05/2005 19.49]

31/05/2005 19:47
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Oltre sei milioni di spettatori per la fiction di Raidue dai libri dello scrittore siciliano, quattro e mezzo per il serial di Canale 5
Camilleri: e ora scriverò
pensando a Zingaretti
di PATRIZIA SALADINI
ROMA - Il commissario Montalbano batte l'Ispettore Giusti. Il poliziotto di Raidue inventato dallo scrittore Andrea Camilleri, già best seller in libreria e interpretato sul video da Luca Zingaretti, ha vinto la battaglia degli ascolti piegando in modo netto il suo avversario di Canale 5 Giusti-Montesano (più di sei milioni di spettatori l'uno, circa quattro milioni e mezzo l'altro). Sulla scia della nuova affermazione, Camilleri dice: «D'ora in poi, quando scriverò di Montalbano penserò a Zingaretti».
Il risultato ha inorgoglito il direttore di Raidue Carlo Freccero: «E' il successo dell'unione tv-letteratura. Andrea Camilleri ha affascinato il pubblico scrivendo splendidi libri. Lo stesso pubblico ha detto sì alla fiction di alta qualità». Grande soddisfazione anche del presidente Rai, Roberto Zaccaria. La gioia è condivisa dal direttore di RaiFiction Stefano Munafò: «Il pubblico capisce e sceglie - dice -. Mediaset ha perso perché ha impostato la politica della fiction sulla clonazione. Con L'ispettore Giusti ha clonato Il maresciallo Rocca, con Salone di bellezza rifarà il verso a Commesse. Per mantenere alto il livello è necessario essere creativi e Mediaset dovrebbe fare una concorrenza seria con prodotti nuovi».
Luca Zingaretti, in partenza per il Marocco dove girerà la Bibbia nel ruolo di San Pietro, ringrazia il pubblico: «Non è vero che gli spettatori bevano tutto quello che la tv gli propina - dice -. La prova è proprio il gradimento per Montalbano. Ad essere felice del risultato non sono solo io ma tutta la squadra. Di Montesano e del suo Giusti non posso dire nulla. Lui è un attore bravissimo e lo ha dimostrato. L'unico consiglio che gli do: per favore sii meno laziale».
In casa Mediaset la sconfitta ha un suo peso ma nessuno ne parla. C'è un particolare che salta fuori dall'Auditel: inizialmente L'ispettore Giusti, trainato da Striscia, sembrava tener bene il confronto con il tv-movie di Raidue. Poi c'è stato il crollo. Circa due milioni di persone, dopo aver cambiato canale, sono rimaste affascinate da Montalbano e non lo hanno più mollato. Roberto Pace, direttore generale della fiction Mediaset, non commenta il risultato ma dice: «I giorni in cui Canale 5 manda in onda gli sceneggiati sono il martedì e il giovedì. Perché cambiare? Lo scontro con Montalbano era inevitabile».

31/05/2005 19:43
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Titolo Film
L'ISPETTORE GIUSTI

Anno
1999

Durata
540

Origine
ITALIA

Colore
C

Genere
COMMEDIA
GIALLO

Tratto da
UN'IDEA DI MARCOTULLIO BARBONI

Produzione
SOLARIS CIEMATOGRAFICA PER MEDIASET

Regia
SERGIO MARTINO

Attori
MIETTA CATERINA FOGLIA
NICOLA ARIGLIANO NICOLA GIUSTI
FRANCESCO CASALE MARCO GIURATI
MARIA PIA CASILIO ELEONORA GIUSTI
BED CERCHIAI NICO DEGLI ESPOSITI
CORINNE CLERY STELLA MATTIOLI
CARLO CROCCOLO IL "FARFALLA"
ERMANNO DE BIAGI GIULIO ARGENTI
ALESSIA MERZ STEPHANIE RAGUSA
ENRICO MONTESANO GIUTO GIUSTI
LUIGI MONTINI CESARE SORGI
PAOLA SALUZZI CLAUDIA SARTOR
BARBARA SCOPPA GLORIA BONALDI
EDOARDO SIRAVO NICOLA URBANI
SERGIO SIVORI FEJIM CORCOS
FRANCO TREVISI LORENZO VERRA
IVAN VENINI GIANLUCA SAVINI

Soggetto
SERGIO DONATI

Sceneggiatura
MARCO TULLIO BARBONI
SERGIO DONATI
LUIGI MONTEFIORI

Fotografia
EMILIO LOFFREDO

Montaggio
EUGENIO ALABISO
GIOVANNI BALLANTINI

Scenografia
VINCENZO FORLETTA

Costumi
MARINA MARUCCIA

Trama
Roma. Giusto Giusti è un ispettore di polizia con una squadra fedele e affiatata, che affronta i casi con un filo di spavalderia, molto coraggio e tanta fantasia, oltre a tutta l'esperienza di tanti anni di mestiere. Alla pistola Giusti preferisce un travestimento spiazzante, piuttosto che ricorrere alla classica retata preferisce infiltrarsi nella tana del nemico per coglierne il punto debole, piuttosto che il decalogo del bravo poliziotto preferisce seguire le proprie istituzioni, anche se corre il rischio di trasgredire le regole. La squadra di Giusti è composta dall'agente scelto Caterina Foglia, dura sul lavoro e fragile nel privato, ma pronta a buttarsi tra le fiamme per il suo capo, e gli agenti Marco e Nico. Marco è sempre in sella alla sua grossa moto, con cui si sposta velocemente e si camuffa con maggior facilità. Nico è un ragazzo di colore, usato anche lui "mimeticamente" in determinate situazioni. Poi c'è Claudia Sartor, giornalista televisiva, la donna di Giusto. E' un rapporto tutt'altro che facile il loro, messo spesso in crisi dalla tumultuosa vita dell'ispettore e dalle sue imprevedibili trovate. E c'è anche un rivale, l'ispettore Nicola Urbani, che unisce al grigiore del suo comportamento una strepitosa mancanza di intuito. Mossa dall'invidia, quando può, non manca di mettere i bastoni tra le ruote al collega più dotato.

Critica
"Il nuovo amico risolvi-casi ha un'aria borgatara. Cappellino trendy con visiera, giaccone di pelle, il sedere sui sedili di una vecchia Saab 900 - il catorcio dà comunque immagine -umorismo spicciolo nella fondina e la solita vita dissoluta che dà sui nervi a qualsiasi morosa. Enrico Montesano per farci conoscere e possibilmente innamorare di giusti sceglie il modello sbruffone trasteverino, con propensione a sparare simpatiche idiozie anche davanti a un cadavere. Purtroppo per lui,. Giusti non è l'unico sbirro che gira per l'etere e i paragoni si sprecano. Montesano è più velocista che maratoneta. Nel senso che tiene benissimo la gag e meno bene la galoppata lunga. In "Pazza famiglia" rendeva, in quanto territorio sitcom. Qui sguazziamo nel giallo, e per quanto ci riguarda, siamo inflessibili. Le mezze misura non ci quagliano tanto. O ben c'è la suspense o c'è la parodia. I morti sepolti con le

http://www.cinematografo.it/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=38651
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L'ispettore Giusti
(Anno di uscita 1999)




Genere: Commedia/Giallo
Durata: 540 - Origine: Italia


Roma. Giusto Giusti è un ispettore di polizia con una squadra fedele e affiatata, che affronta i casi con un filo di spavalderia, molto coraggio e tanta fantasia, oltre a tutta l'esperienza di tanti anni di mestiere. Alla pistola Giusti preferisce un travestimento spiazzante, piuttosto che ricorrere alla classica retata preferisce infiltrarsi nella tana del nemico per coglierne il punto debole,... Tutta la trama

Cast di L'ispettore Giusti

Regia: Sergio Martino
Attori: Mietta (Caterina Foglia)
Nicola Arigliano (Nicola Giusti)
Francesco Casale (Marco Giurati)
Maria Pia Casilio (Eleonora Giusti)
Bed Cerchiai (Nico Degli Espositi)
Corinne Clery (Stella Mattioli)
Carlo Croccolo (Il "Farfalla")
Ermanno De Biagi (Giulio Argenti)
Alessia Merz (Stephanie Ragusa)
Enrico Montesano ( Giuto Giusti)
Luigi Montini (Cesare Sorgi)
Paola Saluzzi (Claudia Sartor)
Barbara Scoppa (Gloria Bonaldi)
Edoardo Siravo (Nicola Urbani)
Sergio Sivori (Fejim Corcos)
Franco Trevisi (Lorenzo Verra)
Ivan Venini (Gianluca Savini)
Soggetto: Sergio Donati
Sceneggiatura: Marco Tullio Barboni
Sergio Donati
Luigi Montefiori
Fotografia: Emilio Loffredo
Montaggio: Eugenio Alabiso
Giovanni Ballantini
Costumi: Marina Maruccia
Scenografia: Vincenzo Forletta
Prodotto da: Solaris Ciematografica per Mediaset


Recensione del film L'ispettore Giusti



"Il nuovo amico risolvi-casi ha un'aria borgatara. Cappellino trendy con visiera, giaccone di pelle, il sedere sui sedili di una vecchia Saab 900 - il catorcio dà comunque immagine -umorismo spicciolo nella fondina e la solita vita dissoluta che dà sui nervi a qualsiasi morosa. Enrico Montesano per farci conoscere e possibilmente innamorare di giusti sceglie il modello sbruffone trasteverino, con propensione a sparare simpatiche idiozie anche davanti a un cadavere. Purtroppo per lui,. Giusti non è l'unico sbirro che gira per l'etere e i paragoni si sprecano. Montesano è più velocista che maratoneta. Nel senso che tiene benissimo la gag e meno bene la galoppata lunga. In "Pazza famiglia" rendeva, in quanto territorio sitcom. Qui sguazziamo nel giallo, e per quanto ci riguarda, siamo inflessibili. Le mezze misura non ci quagliano tanto. O ben c'è la suspense o c'è la parodia. I morti sepolti con le battute non ci penetrano il cuore."(Gian Paolo Polesini, "Messaggero Veneto" 20.05.1999)

Note



FILM PER LA TELEVISIONE
SERIE DA 6 PUNTATE DA 90' - CANALE 5
TITOLI DEGLI EPISODI: "IL SEGRETO DEL VECCHIO PISTOLERO" - "CATERINA CUORE MATTO"- "PER SOLDI O PER AMORE" - "MISTERI IN NERO" - "UN'INDAGINE MOLTO PRIVATA" - "IL GIUSTIZIERE"



http://it.movies.yahoo.com/4/1/38651.html
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